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Nato nel 1873 e morto nel 1954, possidente e benefattore post mortem: questi gli estremi della vita del singolare e sin ora poco conosciuto notaio maceratese. Il libro permette di conoscere un'interessante storia di cui si era persa traccia e, agganciando le vicende locali a quelle nazionali, inquadra criticamente la vita di Marchesini in una lunga parabola della storia italiana. Il notaio, infatti, si forma nell'Italia umbertina, si afferma professionalmente in quella giolittiana, continua ad operare in quella fascista per ricollocarsi poi in quella repubblicana. Ciò che rende interessante il dispiegarsi della sua professione notarile è l'intreccio di questa con numerosi interessi culturali. Marchesini coltiva una forte passione per la storia medievale, si interessa al Risorgimento e compie particolari viaggi alla ricerca delle comuni radici culturali tra l'Italia e il continente europeo. Temperamento complesso e personalità eclettica, lascerà singolare memoria di sé tramite le sue disposizioni testamentarie. Con queste egli finalizzava la parte più cospicua del suo rilevante patrimonio alla costruzione di un ente per la formazione musicale di giovani svantaggiati economicamente.